Piatti tipici, per inverni gelidi: i Caplèt
- Pic by F. Parmeggiani on
- 8 mag 2015
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Reggio Emilia è caratterizzata da inverni freddi e lunghi ed estati calde ed afose. Un piatto tipico di Reggio Emilia, caratteristico e al quale non potete rinunciare se siete in visita, sono i Cappelletti. I cappelletti sono la minestra più famosa della città, e sono lo strumento migliore per scaldarsi e proteggersi dal freddo e dell'umidità invernale di questa zona. La loro ricetta è nota a tutti ma ogni famiglia reggiana ne custodisce una piccola variante personale che gelosamente custodisce, come patrimonio di famiglia, che si tramanda di generazione in generazione. Questo piattò è un tratto distintivo della città, ha una sua vera e propria sacralità e i reggiani ne sono ghiotti. Anche all’interno della tradizione reggiana la ricetta varia leggermente a seconda della famiglia e della località (montagna, bassa reggiana e capoluogo), così
come le dimensioni che tendono ad aumentare scendendo verso la bassa. Il cappelletto, appetitoso ed irresistibile, è perfetto con il brodo anche se non disdegna il ragù o la panna. Dietro il suo aspetto si cela una piccola malizia che lo rende seducente, specie agli uomini. Secondo una leggenda - che trae origine dai versi della "Secchia Rapita" di Alessandro Tassoni - Venere, Marte e Bacco, mentre girovagavano sulla terra, fecero sosta in una trattoria. Il mattino seguente il dio del Vino e quello della Guerra si alzarono molto presto per ammirare l’Alba mentre Venere, più dormigliona, rimase a letto. Quando la dea si destò, meravigliandosi di essere da sola e forse un poco affamata, chiamò il cuoco. Questi, vedendo quel magnifico corpo, rimase così sconcertato che si rinchiuse in cucina, deciso a riprodurre almeno un particolare della dea. Con fervore impastò la sfoglia, tagliò tanti quadratini, li farcì di carne e li richiuse arrotolandoli al dito. L‘ardore era ormai svanito ma "imitando di Venere il bellico, l'arte di fare il cappelletto* apprese". Il cappelletto è un saccottino di pasta all'uovo ripieno di un trito di carni miste (manzo, prosciutto, pollo, vitello, maiale) pane grattugiato, Parmigiano Reggiano, noce moscata e cipolla.
Molti reggiani amano "allungare" il brodo di cappone con il quale generalmente si servono i cappelletti con il lambrusco, vino tipico della città, o con "al savor", bevanda che non ha nome in italiano, ma solo nel dialetto locale. Se volete scoprire cos'è il SAVOR dovrete chiederlo ad un'oste in una delle trattorie della zona.
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